giovedì 2 novembre 2017

L'ISIS – Tracce storiche e cronaca


Esiste un legame antico che unisce i punti della linea che collega il Mali-Ciad e la Libia, al Sudan nord-occidentale e che prosegue verso la zona a nord- ovest della città di Mossul in Iraq per raggiungere il Sinjar , un'area che in modo ideale unisce Siria e Iraq.

Queste regioni che vanno dall'Africa all'Asia, molto distanti, almeno all'apparenza, sono alla ribalta da almeno quindici anni per eventi terroristici gravissimi.

In un primo tempo riconducibili ad Al -Quaida ed oggi all'ISIL ( acronimo inglese di Stato Islamico dell'Iraq e del Levante meglio noto ai mezzi di informazione come ISIS (Stato Islamico dell'Iraq e al-Sham).

L'ISIS vuole restaurare il Califfato ( l'ultimo venne soppresso in Turchia con la riforma laica voluta da Kemal Atatuk nel 1924)

ed estendere il controllo su un'area dal Nord Africa fino ai territori a maggioranza musulmana che si affaccia sul Bosforo


Il Califfato é una forma di governo teocratico al cui vertice sta il Califfo, in arabo khilafa che significa “successione” “luogotenenza” . Questa forma di governo fu adottata dall'Islam sin dal giorno stesso della morte di Maometto.

Il Califfo é ritenuto il vicario del profeta demandato ad assicurare l'unità politica dei musulmani (la Umma) a prescindere dalle differenze nazionali.
Un sinonimo di califfo é “comandante di credenti” ( Amir al-mu'minin), successore politico e spirituale di Maometto nella sua figura di capo della Umma.

Il ripristino di questa funzione é al centro degli obiettivi dell'ISIL/ISIS che rappresenta un'organizzazione composita sotto il profilo etnico e nazionale.

Essa emerge dal nulla nel 2004 da una parte radicale di Al-Quaida di Osama Bin Laden all'epoca sotto la guida di al-Zarqawi.

Il rapporto tra le due organizzazioni si incrina già nel 2005 per contrasti sull'uso indiscriminato della violenza sulle popolazioni sunnite non wehabite. Le attività dell' ISIS, da allora, hanno generato un crescendo irresistibile ed un fortissimo richiamo nei riguardi di altre associazioni terroristiche .
La rottura definitiva con Al-Quaida avviene nel 2013 quando Ayman al-Zawahiri durante la guerra civile in Siria dichiara il proprio sostegno agli islamisti antigovernativi del Fronte al-Nusra.

IL WEHABISMO
nato da un patto stipulato tra lo sceicco Ibn' Abd al Wahab e l'emiro Muhammad ben Saud intorno al 1744 nella regione saudita del Neged , viene considerato una sorta di puritanesimo islamico, mentre rappresenta una sostanziale degenerazione dei principi dell'Islam compresa l'interpretazione della Sharì ah(legge islamica)-
L'interpretazione wahabita é assolutamente aliena rispetto alla Sunna(il codice di comportamento)del Profeta Muhammad, così come i culti New Age, d'ispirazione “cristiana”, sono lontanissimi dalla parola di Gesù Cristo.

Sin qui abbiamo esaminato la cronaca.

Pochi sanno che il progetto del Califfato, desiderato dall'ISIL/ISIS, ha radici lontanissime.
Da un lato, la nascita in Sudan nel 1881 di un movimento ereticale millenarista di ispirazione wahabista e dall'altra gli errori compiuti dagli inglesi nel gestire il primo caso di terrorismo cosiddetto “islamico”.(errori stigmatizzati da Winston Churchill nel suo” The river War-an Account of the reconquest of the Sudan”).

Per intendere questo secondo punto bisogna parlare della figura di Mohamed Ahmed(1844-1885).
Un giovane sudanese di umili origini educato nell'ambito di una “tariqa” sufi, cioè una confraternita esoterica islamica sufi.

Quella tariqa, deviata dal pensiero wahabista , era diffusa particolarmente in Sudan, in Etiopia occidentale ed in Asia sud-orientale.

Quella tariqa sufi conosciuta come “Sammaniyya” é attiva ancor oggi ed il suo principale esponente è Hasan Muhammad al- Fatih Qarib Allah, ex vice rettore dell'università islamica di Omdurman, la più grande del Sudan.

Dalla predicazione di Muhamad Ahmad diventato capo indiscusso della”Sammaniyya” nel 1881 esplose la sollevazione del Sudan contro il dominio egiziano. L'Egitto all'epoca era sotto il controllo della Gran Bretagna e l'insurrezione intendeva promuovere uno” stato islamico” la Mahdiyah retto dal Mahdi(il ben guidato) e destinato a contrastare la degenerazione dei costumi e ristabilire il vero Islam dal Nord Africa fino all' India.

Muhammad Ahmad si proclamò Mahdi e dichiaro' la “ Guerra santa”, la Jihad.

Promosse la conquista del Sudan e lo sterminio sistematico di sunniti e sciti.

Anticipò le gesta dell'ISIL/Isis che registriamo in questi mesi.

Nel 1885 le sue truppe conquistarono Kartun , dopo aver fatto precedere l'attacco da una miriade di attentati suicidi anticipatori delle moderne tecniche.

Dopo gli errori di sottovalutazione occorsero vent'anni agli inglesi per ristabilire un ordine precario in Sudan.

L'obiettivo dell' ISIL/ISIS é, come fu quello del movimento mahadista, diffondere il conflitto all'interno dell'Islam per fare poi prevalere le ragioni della Mahdiyah, intesa come compimento millenarista della fine dei tempi, corrispondente con l'Apocalisse cristiana nota nel Corano come “l'ora”.

Proprio per questo l'ISIL/ISIS ha scelto per il suo giornale online il nome “ Dabiq” con riferimento all'area vicina ad Aleppo in Siria che la tradizione islamica descrive come il luogo dello scontro finale tra il Mahdi e al-Dajjal(il bugiardo,l'anticristo in versione mussulmana).

Al Zarqawi ha sovente ricordato “la vittoria a Dabiq rappresenterà la prima tappa nella conquista del mondo, a cominciare dalla disfatta di Costantinopoli e successivamente di Roma.

L'ISIL/ISIS ha chiari caratteri “mahdisti”a cui si richiama esplicitamente ed ha riscritto le regole della Shari'ha, il corpus normativo di origine divina la cui accettazione da parte del singolo ne assicura lo stato di mussulmano (muslim:cioè “sottomesso”alla legge.).

L'importanza religiosa ma anche sociale della shari'ah impone un modello comportamentale imprescindibile per i mussulmani e che consente loro di potersi riconoscere in un'unica comunità.

La riscrittura della Sharì' ah, da parte dei fondamentalisti, ne ha stravolto l'impianto originario con l'introduzione di norme estranee al Corano

L'insegnamento diffuso dalla Sammaniyya, da cui emerse il più importante Mahdi, presenta grandi analogie con ciò che viene propagandato dall'Isil/Isis : richiamo ad un forte ed esasperato tradizionalismo per un'interpretazione letterale di alcuni passaggi coranici.

Queste posizioni hanno alla base l'introduzione di un concetto completamente ed assolutamente estraneo alla tradizione musulmana , la ijtihad, ovvero una meditazione personale ed indipendente che deve guidare ogni credente in una propria analisi e lettura del Corano.

Questa é una posizione teologica formalmente analoga a quella del protestantesimo luterano e calvinista che rivendica appunto per il fedele, il diritto di interpretare il testo sacro.

Quindi chi compie questo genere di analisi servendosi dell' ijtihàd non é obbligato ad accettare il pensiero e le conclusioni dei grandi maestri medievali che anzi possono essere considerarsi “politeismo”.
Questo atteggiamento spiega la particolare ferocia dei fondamentalisti di ispirazione wahabita contro l'insegnamento degli ulema ed in particolare alla tradizione Sufi.

La portata chiaramente”ereticale” degli estremisti islamici che si richiamano alla ijtihàd, spiega l'avversione verso la tradizione sunnita e sciita .

La restaurazione del califfato costituisce solo un obiettivo minore, rispetto ad una prospettiva”apocalittica”dei destini ultimi della storia secondo i “mahdisti”.

Il carattere millenarista dell'azione degli estremisti islamici spiega, in parte, la forte azione di influenza che l'ISIL/ISIS esercita sui suoi membri e come ne preservi l'unità a dispetto dell'eterogeneità dei partecipanti.

L'ISIL/ISIS conferisce ai propri aderenti ciò che la civiltà occidentale non riesce più, da tempo, a fornire: un'interpretazione della vita ed un disegno escatologico che assegna valori e significato ad esperienze vissute al limite.

Rimandiamo le considerazioni su chi manovra dietro le quinte questo multi variegato mondo ultra-fondamentalista ad un successivo approfondimento, segnalando comunque il comportamento ambiguo dell'Arabia Saudita ( mi pare filo americana

escatologia- significato : parte della teologia che ha per oggetto l'indagine sugli stadi finali dell'uomo e dell'universo



Parte seconda

Il Profeta l'aveva affermato e scritto: ” L'Islam arriverà a Roma prima o poi”.
I suoi fedeli ci provano da oltre mille anni e ci sono già arrivati vicinissimi.
Le apparenti farneticazioni dell' ISIS hanno inquietanti radici storiche.
Conviene imparare bene e presto che da sempre Roma , centro della Cristianità, esercita una grande attrazione per gli islamici e che nel corso dei secoli hanno più volte sfiorato il successo di vedere realizzarsi la loro aspirazione: distruggere la Città.

Non ci sono ancora riusciti ma hanno più volte depredato e saccheggiato i dintorni dell'Urbe portando morte e devastazione.
L'autoproclamato Califfo dell' Isis Abù Bakar al Baghdadi , quando afferma che prima o poi il centro della cristianità, cadrà in mani islamiche non dice una folle stupidaggine, a cui dare la tara ma sta citando il detto attribuito a Maometto secondo cui arriverà il giorno in cui Roma cadrà in mani islamiche.

I mussulmani cosiddetti moderati, hanno sempre immaginato la profezia proiettata in un futuro lontano ed indefinito, preferendo privilegiare i problemi della pagnotta alle aspirazioni trascendentali.
Chi pietrifica la questione con vani ragionamenti del tipo: vogliamoci tutti bene, non ha capito nulla ed ha un approccio al grosso problema, pericoloso ed inadeguato, foriero di dolore.
Nel mondo islamico, il vaticinio di Maometto rappresenta un fondamentale passo avanti nel completamento della teologia della storia islamica: dopo la caduta di Costantinopoli anche quella di Roma.

Come si può non essere preoccupati della protezione del Papa che, tra l'altro ha in programma dal 28 novembre al 30 una visita alla Turchia.
La Turchia é un paese laicizzato da Atatuk ma da anni guidato da una forza politica di ispirazione islamica che guarda con attenzione alle regioni dell'ex impero Ottomano. Il paese confina con la Siria e l'Iraq sotto il controllo del Califfato.

Si pensi che sulla copertina di “Dabiq”, la rivista online dell'Isis ad ottobre si pubblicava un fotomontaggio raffigurante la bandiera nera dell'Islam sull'obelisco in piazza S.Pietro.
L'autoproclamato Califfo capo dell'Isis in diverse occasioni, nel tragico recente passato, occupando l'Iraq settentrionale, perseguitando ed uccidendo cristiani e yazidi, annuncia l'obiettivo
finale :Roma.

Il suo video messaggio: ” se Iddio vorrà, prenderemo Roma e il mondo intero”.
Un altro proclama di minacce è arrivato dal portavoce dell' Isis Abu Muhamed al Adnami, diffuso in varie lingue su internet: conquisteremo Roma, spezzeremo le croci, faremo schiave le sue donne col permesso di Allah, l'Eccelso.
L'obiettivo di conquistare e distruggere il centro della cristianità é stato ripreso più volte
negli ultimi anni.

L'ultima volta risale al momento di altissima tensione seguito al discorso di Ratisbona di Benedetto XVI .” Guerra santa fino alla vittoria, conquisteremo Roma come promesso al Profeta” viene diffuso sul web il 18 settembre 2006 da Al Quaeda.
Il gruppo integralista iracheno Ansar Al Sunna rincara:” e' vicino il giorno in cui le mura di Roma verranno distrutte dagli eserciti dell'islam” ( circostanza quasi verificatasi più volte nella storia, purtroppo...).

Le città da conquistare quindi in sintesi Costantinopoli e Roma.
Costantinopoli non cade nelle mani arabe della prima espansione e rimane baluardo della cristianità in oriente fin quasi agli albori della vita moderna. Sarà conquistata dai turchi ottomani , popolo convertito all'Islam proveniente dall'Asia centrale sospinto dalla violenta pressione dei mongoli.
Guidati da Maometto II conquistano la città il 29 maggio 1453 dopo due mesi di assedio ed a otto secoli dal proposito dichiarato da Maometto che, nel mondo islamico é visto come una profezia nel completamento della teologia della storia islamica( escatologia...)

Maometto, riunì le tribù arabe nomadi in un unico popolo con il collante di una fede monoteista: Dio, in arabo Allah.
L'espansione fuori dalla penisola arabica iniziò dopo la morte del profeta(632).
I suoi primi quattro successori(632- 661) realizzarono enormi conquiste in soli tre decenni:
impero persiano annientato-
impero bizzantino privato della Siria, della Palestina, dell'Egitto, e della Tripolitania.

L'espansione prosegue ed alla metà del secolo VIII, gli arabi dominano tutta l'area meridionale del Mediterraneo sino all'Atlantico ed alle rive dell'Indo.

Ad occidente gli arabi dominano larga parte della penisola Iberica, conquistano la Sicilia, dominano tutta la Mesopotamia fino a Bagdad e Bassora.

L'espansione viene fermata da Leone III l' Isaurico sotto le mura di Costantinopoli tra il 717 ed il 718 e dai Franchi sui Pirenei a Poitiers nel 732.
L' Europa attraverso scorrerie ed incursioni é nel mirino dei mussulmani.
Il IX secolo( in Europa si vive il periodo storico del feudalesimo.....) é per le popolazioni europee l'età della paura dei Saraceni, dei pirati mussulmani.
Dai domini del mediterraneo l'Italia é preda da conquistare, compreso il trofeo più ambito: Roma.
Si parla di 3.000.000 (tre milioni) di schiavi deportati durante i secoli ( si vedano le foto della nave Dafne allegate, dove gli inglesi liberarono schivi negri , bambini razziati dalla loro patria.
Dalle grandi navi Saracene ancorate al largo delle coste italiane vengono messe il mare piccole e veloci imbarcazioni per mezzo delle quali i predoni raggiungono la terra mettendo in atto qualsiasi nefandezza( altro che dialogo.....)

A Centumcellae, ora Civitavecchia, dopo due mesi di assedio la città viene espugnata, gli uomini quasi tutti uccisi, le donne violentate le case bruciate (giugno 829). Vengono create colonie fortificate permanenti quali basi per dare, come é avvenuto, l'assalto a Roma.
Papa Leone III con l'aiuto di Carlo Magno alla fine dell'VIII secolo, predispone difese sul litorale laziale.
Nel 780 il Re dei Franchi prepara due flotte – La classis aquitanica e la Classis italica per far fronte alla minaccia saracena nel Tirreno.
Purtroppo già nel 813 gli arabi assalgono Civitavecchia e replicano nel 829.
In ambedue i casi i mussulmani raggiungono Roma ma non riescono a penetrarvi.
Non riescono a forzare le mura di Roma ma saccheggiano tutto ciò che é all'esterno, compresa la basilica di S.Paolo e quella di S.Pietro.
Gli altari sono utilizzati come mangiatoie per cavalli.
Nell' 845 gli arabi costruiscono piccole fortificazioni a Capo Misero nel Golfo di Napoli e a Ponza.
Questi due posizionamenti saranno strategici per l'assalto a Roma dell'agosto 846.
Fu una impressionante spedizione : 73 navi con 30 mila uomini e 500 cavalli.
Distrussero le fortificazioni di Ostia e di Fiumicino (all'epoca Porto).
Prima di dirigesi verso Roma distrussero tutto ciò che trovarono.
Roma viene assediata ma resiste e gli arabi non riescono a penetrare le mura Aureliane.
I romani con coraggio e disperazione respingono gli assalti con l'aiuto di Longobardi, Frisoni, Sassoni e Franchi,tutti pellegrini venuti a Roma per venerare le tombe degli Apostoli.
La città resiste ma le basiliche di S. Pietro e Paolo, poste fuori dalle mura sono devastate.
I saraceni tornano, una parte verso Centumcelle(Civitavecchia), l'altra verso Fondi per imbarcarsi ma una tempesta devasta la loro flotta.
L'846 rappresenta per la città eterna uno degli anni più difficili.
Muore il Papa Sergio II e viene eletto Leone IV che fa rinforzare le difese ma Roma rimane nel mirino degli arabi( in suo onore le mura furono chiamate leonine).
Con l'aiuto dei Franchi e di Lotario imperatore, il Papa rafforza le mura ed il lavoro termina nella tarda primavera del 852.
Il Pontefice si preoccupa anche di Centumcelle che é alla mercé dei Saraceni.
Nell '876 le razzie arabe ricominciano nel Lazio.
Roma rimane sotto minaccia sino ai primi anni del X secolo.
Il Papa Giovanni X(914- 928) compie un'azione diplomatica ed unifica diverse forze politiche contro i Saraceni.
La lega cristiana scaccia gli arabi dal Lazio e Campania sconfiggendoli sulle rive del Garigliano a metà del 915.
Da quell'anno Roma non avrà più l'incubo dell'invasione saracena, anche se le coste italiane saranno saccheggiate con inaudita crudeltà con deportazioni di schiavi fino al XIX ( per i lettori distratti 1800...)
Tra le due date , 915 e 1800 ci saranno le battaglie di Lepanto, affrescata nei saloni antistanti la Cappella Sistina(1571) e l'assedio di Vienna(1683) in cui la civiltà occidentale pare traballare.
Purtroppo l'idea di far sventolare la bandiera islamica é a tutt'oggi in programma nella teologia della storia di gruppi estremisti, come le cronache ci insegnano.
Riduco la trattazione dell'argomento a quanto sin qui proposto per non far perdere al lettore la possibilità di farsi un'idea di ciò che é il pericolo, da molti, i più, sottovalutato sacrificando gli accadimenti all'ignoranza ed al buonismo scriteriato.
Voglio tuttavia proporre ancora brevi cenni di sicuro interesse.

-Gli Emirati saraceni di Bari(847- 871) e Taranto(840-880) servivano da basi per le scorrerie nel resto dell'Italia: stermini, rapimenti, devastazioni.

-Sacco di Roma(846) Lazio e Campania devastate( 813- 915)

-Invasione della Sicilia (827)

-Assedio e massacro di Siracusa(878)

-Rogo della Biblioteca di Alessandria(642)

-Rogo della Biblioteca di Gundeshapur( 638) Impero Persiano

-Costantinopoli assediata due volte(674- 678) e (717- 718)

-Nel 1480 gli uomini di Maometto II, guidati da Gedik Ahmet Pascià, trucidarono a Otranto 813 persone in un mattino, dopo aver già ucciso tutti gli uomini della città il giorno prima oltre a donne e bambini.
Gli 813 martiri di Otranto si fecero martirizzare ascoltando l'invito a non rinnegare la fede di Antonio Primaldo Pezzulla e furono santificati solo nel 2013 da Papa Francesco.

-Maometto II sultano ottomano (1432-1481) conquistò Costantinopoli a soli 21 anni. Era abile, colto e raffinato, amante della cultura occidentale.
Scrisse al Papa: “ Mi spetta anche l'impero d'Occidente, dunque aspettami da un momento all'altro a Roma”.



Questa sintesi storica é stata concepita quale ricerca a beneficio dei lettori “ strutturati “.



Solo con la conoscenza storica si può formulare un'idea sugli argomenti . Le opinioni, invece, partono da percezioni e sono pericolose:
le opinioni delle masse sono la massima espressione dell'incompetenza” 
 Rene Guénon








Il Profeta l'aveva affermato e scritto: ” L'Islam arriverà a Roma prima o poi”.
I suoi fedeli ci provano da oltre mille anni e ci sono già arrivati vicinissimi.
Le apparenti farneticazioni dell' ISIS hanno inquietanti radici storiche.
Conviene imparare bene e presto che da sempre Roma , centro della Cristianità, esercita una grande attrazione per gli islamici e che nel corso dei secoli hanno più volte sfiorato il successo di vedere realizzarsi la loro aspirazione: distruggere la Città.
Non ci sono ancora riusciti ma hanno più volte depredato e saccheggiato i dintorni dell'Urbe portando morte e devastazione.
L'autoproclamato Califfo dell' Isis Abù Bakar al Baghdadi , quando afferma che prima o poi il centro della cristianità, cadrà in mani islamiche non dice una folle stupidaggine, a cui dare la tara ma sta citando il detto attribuito a Maometto secondo cui arriverà il giorno in cui Roma cadrà in mani islamiche.
I mussulmani cosiddetti moderati, hanno sempre immaginato la profezia proiettata in un futuro lontano ed indefinito, preferendo privilegiare i problemi della pagnotta alle aspirazioni trascendentali.
Chi pietrifica la questione con vani ragionamenti del tipo: vogliamoci tutti bene, non ha capito nulla ed ha un approccio al grosso problema, pericoloso ed inadeguato, foriero di dolore.
Nel mondo islamico, il vaticinio di Maometto rappresenta un fondamentale passo avanti nel completamento della teologia della storia islamica: dopo la caduta di Costantinopoli anche quella di Roma.
Come si può non essere preoccupati della protezione del Papa che, tra l'altro ha in programma dal 28 novembre al 30 una visita alla Turchia.
La Turchia é un paese laicizzato da Atatuk ma da anni guidato da una forza politica di ispirazione islamica che guarda con attenzione alle regioni dell'ex impero Ottomano. Il paese confina con la Siria e l'Iraq sotto il controllo del Califfato.
Si pensi che sulla copertina di “Dabiq”, la rivista online dell'Isis ad ottobre si pubblicava un fotomontaggio raffigurante la bandiera nera dell'Islam sull'obelisco in piazza S.Pietro.
L'autoproclamato Califfo capo dell'Isis in diverse occasioni, nel tragico recente passato, occupando l'Iraq settentrionale, perseguitando ed uccidendo cristiani e yazidi, annuncia l'obiettivo
finale :Roma.
Il suo video messaggio: ” se Iddio vorrà, prenderemo Roma e il mondo intero”.
Un altro proclama di minacce è arrivato dal portavoce dell' Isis Abu Muhamed al Adnami, diffuso in varie lingue su internet: conquisteremo Roma, spezzeremo le croci, faremo schiave le sue donne col permesso di Allah, l'Eccelso.
L'obiettivo di conquistare e distruggere il centro della cristianità é stato ripreso più volte
negli ultimi anni.
L'ultima volta risale al momento di altissima tensione seguito al discorso di Ratisbona di Benedetto XVI .” Guerra santa fino alla vittoria, conquisteremo Roma come promesso al Profeta” viene diffuso sul web il 18 settembre 2006 da Al Quaeda.
Il gruppo integralista iracheno Ansar Al Sunna rincara:” e' vicino il giorno in cui le mura di Roma verranno distrutte dagli eserciti dell'islam” ( circostanza quasi verificatasi più volte nella storia, purtroppo...).
Le città da conquistare quindi in sintesi Costantinopoli e Roma.
Costantinopoli non cade nelle mani arabe della prima espansione e rimane baluardo della cristianità in oriente fin quasi agli albori della vita moderna. Sarà conquistata dai turchi ottomani , popolo convertito all'Islam proveniente dall'Asia centrale sospinto dalla violenta pressione dei mongoli.
Guidati da Maometto II conquistano la città il 29 maggio 1453 dopo due mesi di assedio ed a otto secoli dal proposito dichiarato da Maometto che, nel mondo islamico é visto come una profezia nel completamento della teologia della storia islamica( escatologia...)

Maometto, riunì le tribù arabe nomadi in un unico popolo con il collante di una fede monoteista: Dio, in arabo Allah.
L'espansione fuori dalla penisola arabica iniziò dopo la morte del profeta(632).
I suoi primi quattro successori(632- 661) realizzarono enormi conquiste in soli tre decenni:
impero persiano annientato-
impero bizzantino privato della Siria, della Palestina, dell'Egitto, e della Tripolitania.

L'espansione prosegue ed alla metà del secolo VIII, gli arabi dominano tutta l'area meridionale del Mediterraneo sino all'Atlantico ed alle rive dell'Indo.

Ad occidente gli arabi dominano larga parte della penisola Iberica, conquistano la Sicilia, dominano tutta la Mesopotamia fino a Bagdad e Bassora.

L'espansione viene fermata da Leone III l' Isaurico sotto le mura di Costantinopoli tra il 717 ed il 718 e dai Franchi sui Pirenei a Poitiers nel 732.
L' Europa attraverso scorrerie ed incursioni é nel mirino dei mussulmani.
Il IX secolo( in Europa si vive il periodo storico del feudalesimo.....) é per le popolazioni europee l'età della paura dei Saraceni, dei pirati mussulmani.
Dai domini del mediterraneo l'Italia é preda da conquistare, compreso il trofeo più ambito: Roma.
Si parla di 3.000.000 (tre milioni) di schiavi deportati durante i secoli ( si vedano le foto della nave Dafne allegate, dove gli inglesi liberarono schivi negri , bambini razziati dalla loro patria.
Dalle grandi navi Saracene ancorate al largo delle coste italiane vengono messe il mare piccole e veloci imbarcazioni per mezzo delle quali i predoni raggiungono la terra mettendo in atto qualsiasi nefandezza( altro che dialogo.....)
A Centumcellae, ora Civitavecchia, dopo due mesi di assedio la città viene espugnata, gli uomini quasi tutti uccisi, le donne violentate le case bruciate (giugno 829). Vengono create colonie fortificate permanenti quali basi per dare, come é avvenuto, l'assalto a Roma.
Papa Leone III con l'aiuto di Carlo Magno alla fine dell'VIII secolo, predispone difese sul litorale laziale.
Nel 780 il Re dei Franchi prepara due flotte – La classis aquitanica e la Classis italica per far fronte alla minaccia saracena nel Tirreno.
Purtroppo già nel 813 gli arabi assalgono Civitavecchia e replicano nel 829.
In ambedue i casi i mussulmani raggiungono Roma ma non riescono a penetrarvi.
Non riescono a forzare le mura di Roma ma saccheggiano tutto ciò che é all'esterno, compresa la basilica di S.Paolo e quella di S.Pietro.
Gli altari sono utilizzati come mangiatoie per cavalli.
Nell' 845 gli arabi costruiscono piccole fortificazioni a Capo Misero nel Golfo di Napoli e a Ponza.
Questi due posizionamenti saranno strategici per l'assalto a Roma dell'agosto 846.
Fu una impressionante spedizione : 73 navi con 30 mila uomini e 500 cavalli.
Distrussero le fortificazioni di Ostia e di Fiumicino (all'epoca Porto).
Prima di dirigesi verso Roma distrussero tutto ciò che trovarono.
Roma viene assediata ma resiste e gli arabi non riescono a penetrare le mura Aureliane.
I romani con coraggio e disperazione respingono gli assalti con l'aiuto di Longobardi, Frisoni, Sassoni e Franchi,tutti pellegrini venuti a Roma per venerare le tombe degli Apostoli.
La città resiste ma le basiliche di S. Pietro e Paolo, poste fuori dalle mura sono devastate.
I saraceni tornano, una parte verso Centumcelle(Civitavecchia), l'altra verso Fondi per imbarcarsi ma una tempesta devasta la loro flotta.
L'846 rappresenta per la città eterna uno degli anni più difficili.
Muore il Papa Sergio II e viene eletto Leone IV che fa rinforzare le difese ma Roma rimane nel mirino degli arabi( in suo onore le mura furono chiamate leonine).
Con l'aiuto dei Franchi e di Lotario imperatore, il Papa rafforza le mura ed il lavoro termina nella tarda primavera del 852.
Il Pontefice si preoccupa anche di Centumcelle che é alla mercé dei Saraceni.
Nell '876 le razzie arabe ricominciano nel Lazio.
Roma rimane sotto minaccia sino ai primi anni del X secolo.
Il Papa Giovanni X(914- 928) compie un'azione diplomatica ed unifica diverse forze politiche contro i Saraceni.
La lega cristiana scaccia gli arabi dal Lazio e Campania sconfiggendoli sulle rive del Garigliano a metà del 915.
Da quell'anno Roma non avrà più l'incubo dell'invasione saracena, anche se le coste italiane saranno saccheggiate con inaudita crudeltà con deportazioni di schiavi fino al XIX ( per i lettori distratti 1800...)
Tra le due date , 915 e 1800 ci saranno le battaglie di Lepanto, affrescata nei saloni antistanti la Cappella Sistina(1571) e l'assedio di Vienna(1683) in cui la civiltà occidentale pare traballare.
Purtroppo l'idea di far sventolare la bandiera islamica é a tutt'oggi in programma nella teologia della storia di gruppi estremisti, come le cronache ci insegnano.
Riduco la trattazione dell'argomento a quanto sin qui proposto per non far perdere al lettore la possibilità di farsi un'idea di ciò che é il pericolo, da molti, i più, sottovalutato sacrificando gli accadimenti all'ignoranza ed al buonismo scriteriato.
Voglio tuttavia proporre ancora brevi cenni di sicuro interesse.

-Gli Emirati saraceni di Bari(847- 871) e Taranto(840-880) servivano da basi per le scorrerie nel resto dell'Italia: stermini, rapimenti, devastazioni.

-Sacco di Roma(846) Lazio e Campania devastate( 813- 915)

-Invasione della Sicilia (827)

-Assedio e massacro di Siracusa(878)

-Rogo della Biblioteca di Alessandria(642)

-Rogo della Biblioteca di Gundeshapur( 638) Impero Persiano

-Costantinopoli assediata due volte(674- 678) e (717- 718)

-Nel 1480 gli uomini di Maometto II, guidati da Gedik Ahmet Pascià, trucidarono a Otranto 813 persone in un mattino, dopo aver già ucciso tutti gli uomini della città il giorno prima oltre a donne e bambini.
Gli 813 martiri di Otranto si fecero martirizzare ascoltando l'invito a non rinnegare la fede di Antonio Primaldo Pezzulla e furono santificati solo nel 2013 da Papa Francesco.

-Maometto II sultano ottomano (1432-1481) conquistò Costantinopoli a soli 21 anni. Era abile, colto e raffinato, amante della cultura occidentale.
Scrisse al Papa: “ Mi spetta anche l'impero d'Occidente, dunque aspettami da un momento all'altro a Roma”.


Questa sintesi storica é stata concepita quale ricerca a beneficio dei lettori “ strutturati “ e non

Renzo Debianchi

lunedì 30 gennaio 2017

POPULISMO : siamo seduti su un vulcano e non ce ne rendiamo conto

 
Populismo : siamo seduti su un vulcano e non ce ne rendiamo conto.

Riusciremo a controllare gli orientamenti del populismo quando tracimeranno ?

Torno sul Populismo per favorire un migliore approccio del lettore su un argomento così attuale

Procederò in qualche modo per schemi.

Per inquadrare meglio e definire il Populismo moderno è utile partire dalla idea che il grande Rousseau aveva maturato sull'uguaglianza fra gli uomini :

       " Gli uomini sono uguali e liberi per natura "

Dobbiamo quindi spiegare come mai allora, nella maggior parte dei casi, da sempre, gli uomini vivono il dramma di profondissime diseguaglianze sociali, in schiavitù e, come già evidenziato, senza la possibilità di esercitare i più elementari diritti, nemmeno il libero arbitrio.

Per dare una possibile spiegazione dobbiamo per forza incolpare qualcuno.

L'assioma di partenza recita :
- Gli uomini sono nati liberi ed uguali : se vivono in diseguaglianze e schiavitù vuol dire che qualcuno ne è il colpevole.

- Ma chi è il colpevole allora ?

Con evidenza e direi anche fatalmente, è colpevole colui che emerge, coloro che sono ai vertici della società.

Proprio da queste considerazioni di partenza ( assioma ) nasce il Populismo con il valore di una naturale " chiamata " per il Popolo, per definizione buono, incorrotto ed oppresso,  ad una reazione di opposizione a livelli crescenti direttamente proporzionale alle ingiustizie patite.

La reazione nasce e cresce  contro le strutture sociali e contro coloro che rappresentano e dirigono queste strutture : il contagio si diffonde.

Fra i primi responsabili da colpire che vengono additati ci sono i politici perché più in vista nella rappresentazione scenica degli atti di governo.

Personaggi che, come la storia ci insegna, spesso totalmente scollegatisi dalla realtà se non in preda al delirio dell'onnipotenza.

Un altro modo per interpretare l'anelito all'uguaglianza dell'uomo che genera il Populismo è quello kantiano.

Il filosofo considera l'umanità che è in ogni essere umano, sempre come fine e mai come mezzo.

Kant percepisce ogni essere umano, qualsiasi siano le sue caratteristiche, doti
dell 'ingegno , posizione sociale, nascita, come fine e mai come mezzo.

Ragionando però appare chiaro che affinché tutti gli uomini possano essere fini e non mezzi, occorre un certo livello di  benessere, di ricchezza, un certo grado di padronanza dell'uomo sulla natura.

Aggiungo che occorre rappresentanza del Popolo, politica e sindacale. Occorre tra potere e Popolo quella che Gramsci definì " connessione sentimentale ".


Tutto questo, affinché gli uomini possano essere fini e non mezzi purtroppo non deriva dal principio.

Senza falsità dobbiamo convincerci che i principi sono belli ma, purtroppo, nella loro applicazione siamo costretti a derogare più o meno da essi, non perché siamo incoerenti ma perché la realtà non si presta............

Un esempio :

davanti ad una situazione di pericolo individuale e collettivo, l'uomo può non trattare l'altro come fine ma eliminarlo per salvare se stesso.

Se invece si volesse attuare il principio di Rousseau nella sua interezza, bisognerebbe che tutti e due morissero.

Non c'è tradimento dell'uomo, c' è discrepanza fra il principio e la realtà.

Ci sono talmente tante discrepanze tra gli enunciati e la realtà che solo la innocente speranza verso il trascendente obnubila.

Tra le più clamorose : il basso livello di reddito, di produttività dei più in favore delle élite.

In una società, al di fuori delle recite mediatiche, che non produce a sufficienza per dare cibo a tutti, è impossibile l'applicazione sociale del principio dell'uguaglianza.

Persino l'applicazione personale di questo principio è impossibile : in favore di chiunque ha bisogno, mi tolgo il pane dalla bocca per donarglielo, lasciando morire di fame me stesso ed i miei figli.

Una applicazione del principio dell'uguaglianza, come lo intendeva Kant, richiede che le differenze economiche e politiche, oltre che sociali, non siano troppo distanti e così anche le contraddizioni tra principi e la realtà siano minime, ridotte al minimo.

E' evidente, ragionando in buona fede, che si può affermare che il principio di uguaglianza umana incontrerà sempre dei limiti : scegliere tra la vita di un bambino e di un vecchio, tra la nostra vita e quella dei nostri cari e così per tutte le infinite drammaticità della vita.

Pensare, seduti comodamente nelle nostre case, di rendere tutto coerente, porta al tipo di assurdità contro la ragione che crea vertigine perché non ha risposta.

Riassumendo, per mantenere il filo del ragionamento, ripetiamo : per Rousseau tutti gli uomini sono uguali e liberi per natura, mentre Kant considera l'umanità che è nell'essere umano, sempre come un fine e mai come un mezzo.

Ma quale di queste concezioni, tutte e due da " aggiornare ", si può considerare in linea con gli enunciati cristiani ?

E' onesto pensare che per motivi diversi, sia gli uomini ai vertici delle varie confessioni che gli esponenti politici e gli eretici vogliano " l'ombrello " e la " coperta " tutti per sé.

Chi invece analizza gli aspetti del percorso esistenziale dell'uomo, indipendentemente dalla sua visione delle cose a favore di una parte od un'altra deve, attraverso la preparazione culturale, ragionare ed usare l'intelletto.

Le dinamiche devono essere analizzate con maggiore ampiezza, con acume e capacità di guardare oltre le pulsioni populiste connaturate al nostro animo: i ragionamenti devono essere macinati con grana fine.

E' anche Populismo, diciamo col freno a mano tirato ed utilizzando la PNL, affermare che : "...gli ultimi saranno i primi......."

Il Populismo è racchiuso nel verbo " saranno ", un giorno, a da venì, proprio perché ora, oggi, i primi sono i prevaricatori, coloro che usurpano i diritti degli altri uomini, quelli che rubano il futuro ai giovani, gli sfruttatori, le élite finanziarie, gli "uomini neri".

Sulle ali di una concezione trascendentale possiamo arrivare a ritenere : " Spes ultima dea "

Non mi lascio tentare dal citare l'altra concezione di una vita trascorsa nella speranza di matrice più popolare.............

Un giorno gli uomini che dominano il mondo saranno gli ultimi e gli ultimi, ora presenti come valore solo negli enunciati, saranno i primi in un'altra dimensione.
E' un annuncio, un'apertura di credito.

Se si parte dalla disperazione delle crescenti disuguaglianze, dalle povertà, dalla consapevolezza delle condizioni di una miserabile vita, dall'ascensore sociale per i nostri figli che è " ferma al piano " da decenni e da ciò che  di male ogni giorno viviamo, si entra in una dimensione diversa.

Il comune sentire, quello degli ultimi, dei più, esalterà il numero, la miseria di massa, l'ignoranza alimentata dai " primi " di oggi, da coloro che sono ai vertici.

L'esaltazione, oggi , sta creando il contagio e lo stato d'animo adatto a favorire lo scontro sociale che mi pare di vedere sul nostro orizzonte.

Una prospettiva di un'irrisolvibile contrapposizione tra i super ricchi e i miserabili che lascia intimoriti oggi e speriamo non terrorizzati nel nostro futuro prossimo venturo.

Queste contrapposizioni, qualche fine analista dirà, ci sono sempre state... ma sono i numeri di oggi che sono cambiati.

Secondo la ONG britannica OXFAM nel suo recente rapporto

            " UN ECONOMIA PER IL 99 % "
                                        
è osceno che 8 ( otto) persone al mondo detengano ricchezze quanto il 50 % della popolazione mondiale, circa 3,6 miliardi di individui.

Cosa direbbero Rousseau e Kant oggi ?

In Italia il 60 % della popolazione deve spartirsi solo il 17,6 % della ricchezza.

Ma di cosa parlano i maggiorenti quando parlano ?

La domanda da farsi è chiedersi come mai miliardi di persone che soffrono, non abbiano ancora " strizzato" gli otto personaggi, i primi tre appartenenti al mondo del Web.

Quando tutto esploderà ?

Penso che l'innesco del meccanismo che genererà imprevedibili nefaste conseguenze in tutto il mondo si sia già attivato.

Presto non basteranno i predicozzi alla Edmondo de Amicis :

 "... i poveri amano l'elemosina dei bambini perché non li umiliano, e perché i ragazzi che han bisogno di tutti, somigliano a loro..................................
L'elemosina d'un uomo è un atto di carità ma quella di un fanciullo è insieme una carità ed una carezza... "

Mi meraviglio di non aver ancora sentito parole analoghe e poetiche alla televisione, anche se in taluni casi si è già giunti a :

                 " .. piutost che nient' l'é mej piutost.. "

Non le multinazionali che hanno comprato l'Italia , non le banche che hanno intossicato l'economia con i derivati ma progetti politici adeguati potranno, forse, modulare anche se non evitare le conseguenze del Populismo prossimo venturo. Ricordo che, il Populismo, quello buono , non è in sé un sentimento negativo, anzi è un grande valore. ( leggi il  precedente articolo sul tema )

Siamo seduti su un vulcano e non ce ne rendiamo conto