martedì 28 giugno 2016

Partendo dal contributo fornito da Antonio con il suo commento......" il problema è che a scuola le nuove generazioni vengono male informate e con il tempo i giovani si disinteressano..............."

   I manipolatori dello " stato d'animo " delle folle, cominciano proprio dai giovani : vengono indottrinati al ribasso , spesso da maestri crepuscolari, in modo che quando avranno l'età per poter incidere sulla vita della collettività non abbiano consapevolezze.

  Per avere la prova di questa affermazione basta fare il raffronto culturale fra chi ha conseguito il diploma della terza media in tempi ormai lontani e la realtà odierna.

 Si comincia dal linguaggio, il più grande strumento per porsi in relazione con gli altri.

  La nostra lingua, strumento così meraviglioso, viene " negata " ai giovani che quindi si esprimono ormai, purtroppo, usando solo poche centinaia di vocaboli.

  Per essere " à la page " si naviga nelle cosiddette , forse non senza fondamento, praterie del Web come armenti, dove l'espressività di ciascun individuo si riduce spesso ad un unico strumento possibile, ad un  " mi piace".

 L'unicità di ogni essere umano in rapporto agli altri è minacciata.

 Sia chiaro che non intendo criticare i social che sono e devono essere strumenti importantissimi ma non  il fine del rapporto relazionale con gli altri.

Anche i programmi televisivi......insufflati negli ultimi vent'anni, secondo una precisa regia del potere occulto, di bassissimo livello e spesso tendenti al voyeurismo hanno creato tendenze. Tale condizionamento  ha finito , spesso, per contagiare anche le massaie : madri più vicine alla tipologia della " casalinga di Voghera " che agli altissimi modelli di maternità che ci riportano ai misteri della nostra origine.

Per i giovani e per le folle, non è solo una questione di avere un lessico impervio o di violentare i congiuntivi ma di non riuscire più ad avere consapevolezze.......

Una delle grandi differenze tra l'uomo e gli animali sono proprio le consapevolezze.

Prima fra tutte la consapevolezza della morte.

Se non ci fosse la morte che attende la nostra vita e quella dei nostri cari, la dimensione religiosa, quale domanda di vita che accompagna da sempre il cammino dell'uomo non sarebbe mai sorta " Primus timor fecit deos " - è stata la paura della morte a costruire gli dei ( Petronio )

Se non si hanno consapevolezze non si promuove nessuna rivendicazione di nessun genere, tanto nel campo dei diritti umani non negoziabili come in campo economico: si accetta l'idea che chi percepisce pochi euro per il suo duro lavoro e che comunque non avrà futuro, è fortunato rispetto a chi non ha nemmeno quello .

                              Obiettivo raggiunto per i "  manipolatori delle folle "  che
                               solo creando il giusto " stato d'animo " hanno abbassato
                               il costo del lavoro, senza lottare e nel silenzio degli intellettuali.

                               ... già, gli intellettuali, le autorità morali, le autorità politiche,
                               invece di affrontare i problemi che impattano sulla nostra vita
                               parlano sempre della Supercazzola  del conte Lello Mascetti
                                ( Tognazzi )


Accenno che la situazione di sfruttamento delle folle spinta all'inverosimile, come oggi accade, dai soliti attori che ricompaiono sempre, fece nascere i nazionalismi che generarono  " lo stato d'animo " che portò alla guerra. Ah se i giovani avessero avuto più consapevolezze......

Comunque appare evidente  , ricontestualizzando  che,  purtroppo ,  in questi ultimi vent'anni abbiamo forse irrimediabilmente sbagliato, scambiando sempre il falso con il vero.




domenica 12 giugno 2016

L'antipolitica ci toglie ogni prospettiva ( articolo pubblicato dalla Stampa )

Tra narcisi, satrapi e mancanza di autorità morali di riferimento, la nostra vita e quella dei nostri figli viene svuotata di significato e prospettive: appare fin più breve.

Stiamo vivendo un nichilismo intrinseco a tutti i partiti nato dal prevalere in essi di un atteggiamento antipolitico e contrario ad ogni ideale ed alle necessità della collettività.

La massima nullificazione della politica è data dagli esempi di chi, da una parte e dall'altra , violenta l'etica della passione sociale che è l'elemento base del vivere civile, diffondendo una perversione distruttiva.

I trasformismi isterici e spregiudicati di chi dovrebbe rappresentare i comuni interessi, promuovono il venir meno di ogni certezza, l'abbandono di ogni prospettiva, un forte senso di fallimento e smarrimento esistenziale, una vertigine.

Servono comportamenti coerenti e liturgie rassicuranti nel governare. Non è tollerabile l'accettazione da parte dei cittadini di paradigmi di spregiudicatezza diventati comuni e frutto di un lobbismo che è sotto gli occhi di tutti.

Esprimo grandi dubbi sull'attuale governo in cui " ci raccontano", scegliendo per noi, dovremmo riporre la nostra fiducia e le nostre speranze per postulato, " a prescindere" direbbe Totò ed  a dispetto delle evidenze .

La verità è che per fronteggiare l'aggressione degli speculatori, vero e proprio attentato alla nazione ed alla sua residua struttura democraticamente organizzata, servirebbero degli statisti, non vanitosi primi della classe che mal interpretano chi ha la necessità di mettere insieme il pranzo con la cena.

venerdì 3 giugno 2016

 " Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave senza nocchiere in gran tempesta, non donna di provincie ma bordello! "


                                                                                             Dante VI Canto Purgatorio


Già ai tempi di Dante l'Italia era un "casino".

Soltanto un pensiero superficiale od interessato a qualche rapido tornaconto può persuadersi che, in fin dei conti, nel nostro Paese, tutto funziona, tanto per l'economia quanto per la politica.

Siamo invece ad un crocevia pericoloso e la politica che ha perso il primato, rischia il naufragio perché le dinamiche di governo della società tendono a costituirsi altrove, muovendo dalle posizioni dominanti dell'economia e della finanza.

L'etica del profitto, concentrato nelle mani di pochi, dal potere finanziario, sovrasta la politica: quella cinica del successo che si avvale della manipolazione attuata attraverso i media  e del benessere consumistico , accettando e promovendo la politica spettacolo.

La politica ha un disperato bisogno di leaders, a periodi alterni vincenti ed incontestabili.

Oggi, pur nell'impellenza di una profonda revisione delle dinamiche del potere politico, non possiamo farci abbacinare dai luccichii di radicali cambiamenti che illuminano solo con la fantasia il futuro, trasfigurando il presente.

Esorto una riflessione: non abbiamo bisogno di professori advisor di poteri finanziari internazionali a cui affidare le sorti del Popolo.
Non abbiamo neppure bisogno di una sorta di capitano Jack Sparrow che si comporta come il Mangiafoco di Pinocchio con i burattini.
Non ci servono al comando incroci tra la regina delle televendite e la mummia di Lenin.