venerdì 3 giugno 2016

 " Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave senza nocchiere in gran tempesta, non donna di provincie ma bordello! "


                                                                                             Dante VI Canto Purgatorio


Già ai tempi di Dante l'Italia era un "casino".

Soltanto un pensiero superficiale od interessato a qualche rapido tornaconto può persuadersi che, in fin dei conti, nel nostro Paese, tutto funziona, tanto per l'economia quanto per la politica.

Siamo invece ad un crocevia pericoloso e la politica che ha perso il primato, rischia il naufragio perché le dinamiche di governo della società tendono a costituirsi altrove, muovendo dalle posizioni dominanti dell'economia e della finanza.

L'etica del profitto, concentrato nelle mani di pochi, dal potere finanziario, sovrasta la politica: quella cinica del successo che si avvale della manipolazione attuata attraverso i media  e del benessere consumistico , accettando e promovendo la politica spettacolo.

La politica ha un disperato bisogno di leaders, a periodi alterni vincenti ed incontestabili.

Oggi, pur nell'impellenza di una profonda revisione delle dinamiche del potere politico, non possiamo farci abbacinare dai luccichii di radicali cambiamenti che illuminano solo con la fantasia il futuro, trasfigurando il presente.

Esorto una riflessione: non abbiamo bisogno di professori advisor di poteri finanziari internazionali a cui affidare le sorti del Popolo.
Non abbiamo neppure bisogno di una sorta di capitano Jack Sparrow che si comporta come il Mangiafoco di Pinocchio con i burattini.
Non ci servono al comando incroci tra la regina delle televendite e la mummia di Lenin.

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